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Elodie ed il credere in sé stessi. A Sanremo 2023: “Ho una voce in testa che mi ripete “non ce la farai”.

A Elodie non manca nulla, se non la sicurezza per sentirsi all’altezza: «Anche se fossi Mina avrei le stesse paranoie. Non sono ancora così matura». La difficoltà di credere in sé stessi fa parte di quasi tutti noi.

In poche parole è umana e fa di queste debolezze o interferenze un campo di osservazione e non solo di condanna.

Anche dentro la testa di un’artista affermata o una popstar, più che la tecnica o l’estetica, quello che si desidera far arrivare al mondo è l’essere sé stessi senza paure, credere in sé stessi.

La difficoltà di credere in sé stessi. Elodie

In questo modo arriva quel magnetismo, quel talento, quella capacità innata, che è parte di una certa natura che magari si può coltivare.

Alla presentazione dei suoi impegni si definisce «una donna ambiziosa, ma cosciente dei propri limiti, con tanta rabbia e una bambina dentro da proteggere».

Certo che a lei i “brava” o i “complimenti” arrivano molto più spesso che a chi fa una vita normale ma lei risponde «Sì, ma che te ne fai se non ci credi?».

Ho una voce dentro che mi dice: non ce la fai“.

Dice: «È che arrivo prevenuta e non mi sento all’altezza. Ho una voce dentro che mi dice “non ce la fai, non ce la fai, non ce la fai”, per quello sono sempre arrabbiata, sono arrabbiata con me. Il mio lato emotivo e il mio lato razionale non lavorano bene assieme.”

In parte è vero sono molti gli studi che testimoniano di come la parte razionale del nostro cervello arriva dopo che la parte emotiva ha sentenziato con la generazione di emozioni il “mood” del momento che si sta vivendo.

Più o meno in 12 millesimi di secondo il nostro corpo viene invaso da sostanze chimiche sempre da noi prodotte che sconvolgono il nostro equilibrio bio-chimico, fa parte della nostra natura e questo meccanismo ci ha permesso di sopravvivere nei secoli.

Provare rabbia, tristezza, paura, sorpresa, disgusto o gioia è insito negli esseri umani, il punto è che difficilmente sono sotto il nostro controllo e questo vale per tutti se non ci prepara con attenzione, se non ci si allena a credere in sé stessi.

Il nostro raziocinio arriva sempre dopo, a emozione diluita o consumata quantomeno.s

E, parlando a se stessa Elodie aggiunge: «Non sei Whitney Houston, accettalo sorè». Tornando in tema di grandi voci: «Fai che domani mi colpisce un fulmine e divento Mina. E fai che sono consapevole di essere e di avere dentro Mina. Ti giuro che anche se diventassi lei avrei le stesse paranoie. Non cambierei comunque, c’avrei da ridire pure lì».

É sorprendente come il nostro dialogo interno continua imperterrito anche quando nulla dovrebbe o potrebbe distoglierci dal momento presente. Quando credere in sé stessi diventa una sfida.

Elodie e la difficoltà di credere in sé stessi.

Il disagio umano quindi sembra essere ben distribuito indipendentemente dal lavoro, denaro, fama o i soliti superficiali parametri con cui molte persone valutano la felicità.

«È difficile farcela, ci sono dei momenti in cui sono più serena e altri invece in cui mi dico proprio “ho sbagliato”. A volte avrei dovuta essere più ermetica, però per come sono fatta io è impossibile. Non ho molti filtri. Da una parte è un bene, ma ho sicuramente sempre tutto fuori (tranne la rabbia, quello è un sentimento che tengo sempre dentro). Posso difendere il mio, ma non posso decidere come gli altri mi vedono o mi pensano. Posso solo accettarlo, e per farlo bisogna essere maturi, che non è proprio la mia qualità».

Si possono dare molti significati alle parole “essere maturi”, certo non tutti sanno come praticare “l’osservarsi internamente”, in quel caso le possibilità di gestire al meglio i propri stato d’animo aumenterebbero se non altro perchè si ricevono molte più informazioni da se stessi, finalmente, che dal mondo esterno spesso distorte e con secondi fini.

Elodie rimane comunque sé stessa e accetta di parlare di sé con naturalezza e una certa consapevolezza che porta ad essere affascinati da lei oltre alle canzoni o all’estetica.

Allora rimane da chiederci:

Quando cerchiamo di ispirarci a qualcuno cerchiamo solo i suoi punti di forza o anche le sue fragilità? E che non siano proprio nel modo in cui affrontano queste fragilità la vera fonte di ispirazione?

E a te chi o cosa ispira a 360 gradi?

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