fbpx

Pensieri negativi ingombranti: come spezzare le catene.

Un costante flusso di pensieri negativi e ansia ti tiene “troppa compagnia durante la giornata”?

Ormai lo sanno anche le pietre, si tratta per lo più di pensieri automatici che costituiscono un dialogo interno molto complesso e spesso un pessimo compagno di viaggio.

Sei d’accordo anche tu?

Se anche tu vivi momenti (ore) come questo appena descritto, mettiti comodo e leggi queste righe che abbiamo dedicato a questa situazione e a come risolverla.

pensieri negativi ragazzo pensieroso sul bus

Alcuni chiarimenti iniziali:

Buona parte dei nostri pensieri automatici è costituito da una frammentazione “random” di frasi che quasi mai diventano un discorso coerente e bada bene non si interfacciano in mai con la realtà che ci circonda.

Come esseri umani siamo continuamente impegnati nella costruzione del significato degli eventi, e spesso pur di andare veloci con il ragionamento pecchiamo come precisione.

Siamo una narrazione continua in movimento e proviamo emozioni a bassa vibrazione derivanti più da “seghe mentali interiori” che da fatti oggettivi e reali.

Il punto focale è che l’attribuzione di un significato è estremamente soggettiva ci “raccontiamo la ealtà” senza nessuna verifica.

Ma proprio nessuna….tutto automatico.

Sembra assurdo? Eppure è così. 

Ognuno di noi ha diversi flussi di pensieri negativi.

Molti di questi di dicono tanto sul nostro modo di contaminare o essere contaminati dall’ambiente che ci circonda.

Purtroppo l’inconveniente è che trattandosi di pensieri automatici riescono ad attraversare la nostra mente, a forgiare le nostre percezioni e… a passare completamente inosservati.

Già, proprio non li fila nessuno, loro così continuano indisturbati e diventano per qualche ora i “divoratori” delle nostre emozioni positive.

In pratica non sappiamo di essere profondamente condizionati dal nostro dialogo interiore.

Quali sono questi potenti filtri che modificano la realtà dei fatti?

Eccone un paio:

SUPER-GENERALIZZAZIONE

I nostri pensieri negativi automatici ci conducono a conclusioni sulla base di un evento isolato, senza tenere conto del contesto e delle altre situazioni vissute.

Un giorno un nostro cliente Manager mi raccontava che se non aveva tutti i giorni sul tavolo la rendicontazione delle vendite del giorno deduceva di aver tirato su una azienda inaffidabile, poco professionale, per lui i suoi figli che erano alla direzione commerciale si disinteressavano completamente agli equilibri finanziari dell’azienda stessa, quindi della famiglia, producendo il classico pessimismo pervasivo (sono un pessimo padre).

Questa schematizzazione di pensiero (tipica delle generalizzazioni) non hanno concesso al nostro caro cliente di fare una verifica sulle possibili implicazioni del caso (forse erano in riunione con i loro reparti…. magari) e soprattutto non le hanno concesso di apprezzare tutti gli altri dati ricevuti oltre a quelli delle vendite.

Questo lo portava a continuare a pensare di avere 2 figli ingrati e a stagnare nella sua infelicità e permalosità (la prendeva molto sul personale).

E’ chiaro che gli effetti della generalizzazione congiunti al pessimismo e all’esagerazione possono dare vita a grandi dirottamenti emotivi.

Ma gli errori cognitivi non finiscono qui (siamo cintura nera 5 dan di pensieri down).

INGIGANTIRE O MINIMIZZARE (tutto su o tutto giù)

Conosco persone a cui una telefonata non ricevuta viene presa come un grave segnale di allontanamento. Una piccola mancanza che rischia di essere vissuta come un affronto, un qualcosa di inaccettabile.

Il bello è che quando avviene al contrario non reagiamo con la stessa intensità e in senso opposto anzi ce la prendiamo al contrario minimizzando “cosa vuoi che sia se per 2 gg non ti ho telefonato”!

Questo capita in continuazione, durante il nostro racconto interiore, la nostra mente (il nostro sistema operativo capace di operare su più software contemporaneamente a dispetto dei miglio pc al mondo) ce la racconta in modo da poter uscire “indenni” da quella situazione operando un meccanismo di Iper-giustificazione da premio Nobel.

I nostri pensieri negativi automatici seguono degli schemi e tendono a essere costanti nel tempo.

Il nostro cervello è un sistema auto-referenziale e auto massimizzante, tende cioè a riprodurre sempre gli stessi pensieri.

E più li elabora (pensa) e più li rinforza (auto massimizzante).

Gli schemi seguiti sono generalmente appresi nell’infanzia (ma ricorda che possono essere “sostituiti con la stessa magia con la quale li hai creati, solo che è una magia molto più utile”)

COSA POTER FARE?

UTILIZZARE LA PRESENZA NEL DIALOGO, PRESIDIARE IL DIALOGO INTERNO.

Si può fareeeeeeeee urlava Mel Brooks in Frankstein Junior

Se lasciati allo sbaraglio i nostro pensieri, proprio per questo meccanismo perverso possono far risaltare predisposizioni negative verso esperienze negative!

Un Coach di Se Stesso innanzitutto si allena e non pretende da sé stesso che tutto sia ottenibile in poco tempo.

Non cade nella trappola del:

“Lo faccio solo se ottengo risultati a breve, solo se non c’è da fare fatica.”

Il motivo è semplice, ad oggi non ci sono evidenze di qualsiasi tipo (scientifico, religioso etc etc) che portano dati che confermano che senza allenamento si possano ottenere risultati.

Quello che invece si ottiene con la solita formula “puoi ottenere risultati in poco tempo e con poco sforzo” è che spendi denaro (tanto) e non ottieni nulla, basta fare un’analisi dei risultati che hai raggiunto nella vita per vedere se ho ragione o meno.

Ma la mente è pigra e quindi la prima cosa che ti suggerirà è di lasciare stare….e via di frustrazione e stress.

Nel cammino o in un allenamento puoi trovare gioie inaspettate e un desiderio di stare bene che ti supporterà lungo tutto il percorso.

Quindi dicevamo: è possibile allenarsi a un dialogo interiore più costruttivo, in che modo?

Diventando i migliori interlocutori di noi stessi.

Nei percorsi de Il Passo Successivo (Corso per Coach e Specialistica di Life Coach) si parla spesso di ristrutturazione cognitiva ed è estremamente utile per migliorare la qualità del nostro pensiero interiorizzato. Leggi qui della nostra Scuola di Coaching nata innanzitutto per essere Coach di se stessi.

pensieri negativi donna occhi chiusi

SII IL TUO COACH:

I pensieri viaggiano alla velocità di un impulso elettrico e questo rende tutto più difficile ma tutto semplicemente affascinante.

Prova monitorare i tuoi pensieri negativi. Cosa ti stanno dicendo?

Intercetta i pensieri che innescano stati d’animo depressivi o demotivanti, sei sicuro/a della fondatezza di quel pensiero?

E’ proprio come ti stai dicendo….chieditelo come se fossi il tuo migliore amico.

Ingaggia come miglior alleato il tuo intelletto (finalmente lo usi per una giusta causa).

Durante il tuo chiacchiericcio interiore, chiediti quali sono le tue paure.

E poi allenati:

Esistono anche esperienze passate positive?

Fai leva sui ricordi in cui hai dato vita a un’immagine positiva di te stesso/a.

Cerca nella tua memoria e afferra un ricordo di un’esperienza in cui ti sei sentito forte, sereno, equilibrato e in pace. Richiama quello stato almeno 3 volte al giorno.

Se sei un amante dei social e non resiste all’impulso irrefrenabile di vedere quello che il resto del mondo sta facendo appena prima di aprire l’app cerca invece una immagine di te al meglio.

Prima dei social te stesso, bello, sorridente, ritto nella postura e bello come il sole, ricordando che tu sei esattamente la stessa persona di quel momento lì.

Nel fare verifiche su un tuo vissuto, sii il tuo coach: rivolgiti a te stesso come se fossi la tua migliore amico!

Crea un’immagine mentale di te mentre ti parli, ascolta ciò che dici e come lo dici e soprattutto senti sul tuo corpo una incredibile sensazione di serenità e pace.

Complimenti per aver avuto la forza di leggere fino a qui, è un primo grande segnale che sei sulla strada giusta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

× Come possiamo aiutarti?